Il Montenegro, giovane nazione incastonata nel variegato panorama dei Balcani, è uno scrigno di bellezze che vale la pena raccontare (ma in primo luogo visitare).
Questa nazione dal passato tormentato, risorta come una Fenice dalle ceneri dolenti della Jugoslavia, è oggi uno stato che cerca la propria identità nel mosaico mitteleuropeo, e lo fa con uno spirito ardente e coinvolgente, che stupisce chi si ritrova a visitarlo.
Le bellezze che questa nazione territorialmente piccola offre sono a dir poco stupefacenti, anche se il turismo internazionale non se ne sta ancora occupando come dovrebbe. Eppure un territorio come il Parco Nazionale del Durmitor, uno dei quattro parchi nazionali, farebbe cambiare idea a molti con i suoi canyon, i fiumi ed i loro affluenti. E che dire invece del Lago Nero, uno specchio d'acqua dal caratteristico colore intenso e scuro, autentica oasi di pace circondata dagli abeti? O del Monastero di Ostrog, edificato nella montagna e scavato nella roccia viva, testimone della secolare storia di questo territorio? E della costa mediterranea, una piccola porzione di paradiso contorniata da fiordi e da villaggi antichissimi?
La bellezza del Montenegro chiama prepotentemente a sé le nuove generazioni di sportivi, amanti della bellezza e della natura, a scoprire un angolo di paradiso del quale si parla troppo poco.
Montenegro: cose da sapere
LINGUA: La lingua ufficiale del Montenegro è la lingua serbo-montenegrina, chiamata anche "Ljekavica".
Buona parte della popolazione tutt'oggi parla serbo, una minoranza albanese. Nella zona costiera (Budua) si parla anche un po' d'italiano, e l'inglese va sempre più diffondendosi.
RELIGIONE: La maggioranza della popolazione è di fede cristiano-ortodossa, è presente una piccola comunità cattolica ed una minoranza musulmana sunnita, oltre che altre piccole confessioni assai ridotte.
FUSO ORARIO: Nessuna differenza rispetto all'Italia.
DOCUMENTI: I cittadini che appartengano all'Unione Europea devono limitarsi a presentare, al momento dell'ingresso, la carta d'identità valida per l'espatrio oppure il passaporto. La prima è valida se si intende restare sul territorio per un massimo di trenta giorni, il secondo invece se si vuole restare per un soggiorno di massimo novanta giorni. Il visto non è richiesto.
Al momento dell'ingresso in Montenegro, alla dogana viene rilasciato un lasciapassare che deve essere mostrato alla polizia di Frontiera alla partenza. I minori devono avere i loro documenti validi per l'ingresso nel paese, sulla base delle normative europee.
MONETA: la moneta nazionale del Montenegro è l'Euro.
Curiosità
Poco distante dalla capitale del Montenegro, Podgorica, si trova il più grande vigneto di tutta Europa: la Plantaže, un campo di dimensioni enormi che sorge laddove un tempo si trovava un territorio sterile, chiamato Cemovsko.
Questo vigneto, che ospita 11 milioni di viti in oltre 2310 ettari di terreno, è il luogo dove vengono coltivate le più celebri varietà autoctone della nazione, come il Krstac ed il Montenegro Cormorano, ed altre tipologie di vigneti che vanno poi a deliziare i palati dei sommelier e dei buongustai di mezzo mondo.
Da oltre cinquant'anni il vigneto Plantaže domina le scene europee, ed ospita al suo interno la Cantina Šipčanik, aperta nel 2007 ad una profondità di circa trenta metri.
Questa cantina particolare ha la forma di un tunnel che si snoda per la lunghezza di 356 metri e la larghezza di oltre tredici. Con l'umidità e la temperatura dell'aria perfetta, questa cantina è grande 7mila metri quadri ed ospita migliaia di botti di legno e di bottiglie di vino che si riposano, invecchiano o sono pronte per essere vendute.
Si è stimato che la cantina contenga quasi due milioni di litri di vino, oltre che una famosa enoteca contenente preziosi esemplari di bottiglie invecchiate di dieci anni (quasi 28mila esemplari) ed una grande sala degustazione attrezzata anche per convegni e seminari, oltre che – logicamente – un negozio per la vendita al pubblico.
I nostri consigli
DA LEGGERE: "Il gallo rosso" di Miodrag Bulatovic, il narratore e scrittore che riuscì a trasformare la tradizione letteraria montenegrina da essenzialmente orale a scritta. Questo racconto assai datato è una storia che si impernia sull'umanità e sulla crudeltà, prendendo come pretesto la storia di un gallo rosso e del suo padrone Muharem.
DA ASCOLTARE: Prima della Seconda Guerra Mondiale a Montenegro si trovavano due scuole musicali, quella di Cetinje e quella della capitale. La musica si è molto sviluppata negli ultimi anni, soprattutto nel solco della tradizione folk, ma anche in senso moderno.
I maggiori festival sono quello della Canzone Mediterranea, che si tiene a Budva ed il "Suncane skale" di Herceg Novi.
DA VEDERE: Il famoso porto, pittoresco ma anche estremamente moderno; l'affascinante Budva, circondata da grandi mura, Plav, cittadina che sorge sotto le montagne, Podgorica, l'estrosa capitale moderna ed antica al contempo, ricca di ponti e di zone d'interesse. Molto belle anche le città di Tivat, con le sue profumate magnolie, e Berane, circondata dal fiume Lim.
DA MANGIARE: In Montenegro l'ospitalità è sacra, motivo per cui godrete doppiamente la bontà del cibo e delle bevande che vi verranno offerte. La tradizione gastronomica è vasta e variegata: sulla costa si mangia molto il pesce ed i crostacei, in particolare non perdetevi la zuppa di sardine chiamata "brodet nad brodetima"; sul lago di Scutari, al confine con l'Albania, gusterete principalmente carpe, mentre nell'interno assaggerete specialità come la carne di agnello alla brace, il cavolo nero e la Cicvara.
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