Pianure, boschi di betulle e ancora pianure e foreste scure, casette in legno sparpagliate come dei dadi su un tavolo, piccoli laghi e ancora foreste e paludi.
Il panorama della Bielorussia è completamente incontaminato, un giardino dell'Eden ancora troppo poco conosciuto per essere stato rovinato da un turismo selvaggio.I suoi villaggi sono ancora di legno, le sue grandi città sono piccoli centri che aspirano a diventare metropoli, le sue chiese sono monumenti rossi che sorgono in mezzo a giardini all'italiana, i suoi palazzi in marmo grigio testimoni silenziosi di una cultura pacata e paziente. La Bielorussia ha le foreste più belle dell'Europa Orientale, un cielo terso che bagna di rugiada i campi e le tradizioni di secoli fa costituiscono ancora il ritmo vitale che scandisce la vita nelle campagne. Nessuno sbocco sul mare, è vero, ma non se ne sente la mancanza.
Minsk è un caleidoscopio di colori e di culture che ambisce a diventare una città cosmopolita al pari delle maggiori capitali europee, Brest è una delle cittadine pià vivaci e frizzanti della regione, e nei piccoli villaggi sparsi nelle campagne dalle tinte verdi e nere si vive come decenni fa, immersi nella natura e senza voglia di cambiare.
Il fascino della Bielorussia si riscopre a piedi, lasciando a casa i luoghi comuni e armandosi di volontà di stupirsi.
Benvenuti nel giardino d'Europa!
Bielorussia: cose da sapere
LINGUA: Due sono le lingue ufficiali dello stato: il bielorusso ed il russo, anche se la maggior parte della popolazione tende a parlare russo mentre le indicazioni siano riportare in bielorusso. Statisticamemte, il 70% della popolazione parla russo, solo il 23% bielorusso e il resto del popolo parla altre lingue, come polacco ed
ucraino. L'inglese è conosciuto nelle maggiori città.
RELIGIONE: La maggioranza della popolazione bielorussa è cristiana: il 60% ortodosso, il 17% cattolico e circa il 2% protestante. Circa il 28% della popolazione si dichiara agnostica, conseguenza della asfissiante tecnica dell'ateismo di stato imposto dalla dominazione sovietica.Non sono praticamente presenti altre confessioni religiose.
FUSO ORARIO: Due ore avanti rispetto all'Italia.
DOUMENTI: Per l'ingresso in Bielorussia è necessario essere provvisti di un passaporto in corso di validità e di un visto turistico che viene richiesto all'Ambasciata bielorussa a Roma. Quando si entra nel paese viene fatta compilare una carta migratoria. Se intendete restare per più di 2 giorni dovete registrarvi presso l'apposito ufficio dei Visti e dei Permessi.
MONETA: La moneta nazionale è il Rublo bielorusso.
Curiosità
Negli ultimi tempi Aleksander Lukashenko, presidente (o meglio dittatore) della Bielorussia, ha espresso una decisione quanto mai buffa e a tratti incredibile: il divieto d'esportazione delle donne belle. In poche parole, le più belle donne bielorusse non potranno più recarsi all'estero per poter partecipare a concorsi di bellezza, per fare sfilate di moda o posare per le copertine di qualche rivista nazionale o internazionale.
La bellezza è una risorsa nazionale, secondo il dittatore bielorusso, che ha addirittura emanato un decreto per rendere operativa l'assurda decisione. Facendo leva sull'importanza economica della bellezza delle sue compatriote, Lukashenko ha disposto questa "tutela commerciale particolare" imponendo tasse, dazi ed
autorizzazioni talmente pesanti per le agenzie straniere che vogliano portare all'estero le giovani bielorusse che questo diventa praticamente impossibile. Come è venuta l'idea al dittatore? Semplicemente osservando i manifesti attaccati per strada a Minsk. Lukashenko ha notato che quasi tutte le modelle e ragazze
immagine sono straniere: "Dove sono finite le nostre belle ragazze?" avrebbe tuonato il Presidente subito dopo. E quindi stop all'esportazione delle giovani bielorusse all'estero: se vogliono lavorare nel campo della moda, dovranno farlo in patria, anche perché con le nuove tasse imposte all'estero sarà troppo oneroso per le nazioni straniere assumere queste ragazze.
I nostri consigli
DA LEGGERE: Nonostante il nome difficilmente pronunciabile, cercate di leggere qualcosa di Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič, scrittrice bielorussa Premio Nobel per la Letteratura 2015, che ha scritto molto riguardo alla situazione del suo paese e alle contraddizioni insite nel territorio, e si è allontanata per sfuggire alle
maglie della censura. Alcune sue opere: "Preghiera per Cernobyl" e "Ragazzi di zinco".
DA ASCOLTARE: La musica tradizionale bielorussa deve molto a quella russa. Uno dei gruppi folk più amati viene dall'est del Paese, più precisamente da Brest, e si chiama Vytsinanka. Cantano e ballano utilizzando gli strumenti tradizionali, come il violino, la fisarmonica, il cimbalon e il tamburo, e vestono i costumi tipici che
ricordano la Russia, riccamente decorati.
DA VEDERE: La poliedrica Minsk, con la sua meravigliosa cattedrale, il Giardino Botanico, il Museo della Storia ed i vicoli che conducono fino al cuore del centro storico; ma anche Vicebsk, città natale del famoso pittore Chagall e capitale della cultura bielorussa, o ancora Khatyn, una città che ha sofferto l'occupazione nazista, e Brest, ricca di fortificazioni e musei. Molto affascinante anche la Riserva naturale di Belavezhskaja Pushcha.
DA MANGIARE: La cucina bielorussa, simile a quella russa e lituana, conosce soprattutto come ingredienti le patate e la carne. Piatti tipici sono la zuppa di barbabietole e uova chiama Khaladnik, la Polendvitsa, ovvero carne di manzo seccata con spezie, la Kishka, salciccia di sangue di maiale e grano. Tra le bevande più famose ricordiamo il Kvass e l'ottima birra locale.
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